Nel ricorrenza della anniversario della donna di servizio, il resoconto di una immaturo yazida prigioniera contemporaneamente ai suoi figli. Sopravvissuta senza contare dissipare e non la vera, nГ© la aspettativa
Con il approvazione degli autori (Valentina Alazraki e Luigi Ginami) e della domicilio editrice (San Paolo), pubblichiamo un ottenuto dal volume “Grecia e le altre. Donne di speranza contro la violenza”. Il corpo, con apertura il mese altri, riunisce storie di donne raccolte dalla “Fondazione Santina” nella sua trattato di aiuto in diversi Paesi del ambiente. Messico, Perù, Kenya, Vietnam, Kurdistan: sono soltanto alcuni dei luoghi da cui giungono storie terribili e durissime di giovani e anziane affinché portano sulla cuoio e nel animo le cicatrici di violenze fisiche, verbali, culturali. Hanno attraversato la sconforto, condensato la antagonismo e vivono nella scarsezza oltre a assoluta, tuttavia non si sono mai arrese all’indicibile da sostenere e da riferire, sognando una persona oltre a degna verso lei e a causa di i propri figli. Nel celebrazione sopra cui si festeggia la ricevimento della colf, è debito rammentare in quanto durante ancora troppe donne nel mondo la livellamento e il adempimento sono traguardi al momento ben lontani dall’essere realizzati. Assegnare voce alla attesa significa ed avere luogo pronti ad spiare ciò perché non riusciamo per assistere.
A ammonimento bassa, Hazar inizia verso narrare: В«Sono sposata unitamente un umano curdo di notorietГ Hakmad Kamal, affinchГ© arpione assai, e da lui ho avuto tre bambini: il originario, cosicchГ© ha quattro anni, si chiama Alan, poi paio bambine, Jasmin e Naslim, di coppia e un annata. Per mezzo di la mia parentela vitale positivo attiguo al altura Sinjar, per pochi chilometri dal recinzione siriano, non lontano da Mosul, scaltro a mentre, una calda mane di agosto, arrivano gli uomini dell’Isis. Ci portano inizio da dimora fino per un assegnato di polizia e mediante un isolato istante perdo la residenza e la concessione. BensГ¬ ho lui, il mio Hakmad! Ci ritroviamo totalitГ sopra carcere, senza nient’altro, noi e i nostri bambini. Siamo compiutamente l’uno verso l’altra. Ci abbracciamo e ci sentiamo al esperto, convinti al momento di poter riparare i nostri piccoli. Poi, coppia uomini dell’Isis, quantitГ giovani e imponenti, prendono mio sposo per le braccia e per vivacitГ lo conducono esteriormente. Lui editto, scalcia, si difende mediante tutte le forze, eppure i paio uomini lo riempiono di barilotto spingendolo fuoriВ». La fanciulla si commuove, ciononostante non versa una lacrima. Marua, invece, non riesce per insabbiare il ricordato e la sua traduzione si forza di odio e furia. Hazar mi fisima negli occhi e scandisce queste parole infuocate: «È da quel periodo perchГ© non rivedo piuttosto mio consorte. Le prime ore di carcerazione sono diventate perciГІ le con l’aggiunta di dolci della mia attivitГ . Poi, quattro duri mesi schiava dell’Isis: un pellegrinaggio all’inferno. Solitario i miei figli mi tengono per vitaВ».
La giovane si raggomitola verso dato che stessa, ormai per proteggersi dallo noia che sentirГ nel narrare la sua vicenda, appresso fa un arcano fiato avvallato e comincia:
«Gli uomini dell’Isis ci portano mediante una edificio durante cui tengono quaranta donne unitamente i propri bambini. È appena abitare prigioniere di un turbamento. Con me è incarcerata addirittura la madre di mio compagno. Lei non è adesso anziana e ha un grinta particolarmente perseverante. Qualunque evento cosicché non obbedisce improvvisamente in caso contrario controbatte agli ordini, dei ragazzi giovanissimi vestiti di nero la frustano verso forza, lasciandola tramortita. Un anniversario non si rialza oltre a: morta in fondo i loro colpi. Almeno perdo ed l’unica compagnia e il soltanto sostegno, laddove unità a me carezza i bambini nei lunghi pianti con cui gridano il nome del papà . Esiguamente poi, ci portano tutte verso Rakka, nella ricchezza dello Stato maomettano durante Siria, qualora rimaniamo quarantacinque giorni.
Con quella galera, ridotte per schiave, mi alterazione un sostentamento al tempo attraverso me e i miei tre figli, un po’ di ilarità e acqua puzzolente. Verso berla devo turarmi il intuito con le dita. Dalla prigione di Rakka, non possiamo in nessun caso spuntare all’aria aperta. I soldati del califfato ciascuno anniversario entrano e ci gridano di convertirci all’Islam o ci ammazzano. Sono terrorizzata giacché possano comporre del male ai miei piccoli e addirittura togliermeli. Durante fortuna, sono abbondantemente piccoli a causa di essere picchiati. Le frustate le prendono semplice i bambini dai dieci anni mediante circa, intanto che ai ancora piccoli fanno impratichirsi a memoria brani del Corano, una qualità di madrasa nel carcere. Una tortura continua. Verso renderci meno aggressive, drogano il cibo e le lunghe giornate di Rakka trascorrono in una qualità di stordimento. Almeno ridotte, alcune di noi vengono portate modo e violentate sovente. Le oltre a sfortunate stanno cammino intere settimane, ritornando soltanto alcune ore a causa di convenire i loro piccoli. Arrivo verso ritenermi fortunata guardando queste disperate. La loro realtà è raccapricciante, alcune sono perfino vendute unitamente stima al compravendita. Non so appena no, mi lasciano alloggiare. Qualunque celebrazione ci dicono che ci metteranno rapidamente il zendado maomettano, eppure riesco a fuggire prima».
Laddove la domestica parla, interno di me cresce il sdegno. Mezzo un razzo mi tornano alla ingegno le parole lette breve davanti della partenza durante un elenco della varietà degli jihadisti “Dabiq”. Un saggio farneticante inneggia al riflusso della servitù e spiega maniera, poi la conseguimento della area di Sinjar, le ragazze yazide possono abitare schiavizzate e divise fra i combattenti dello Stato maomettano affinché eretiche. Ed questa cambiamento, come con molti prossimo incontri, essermi competente non riesce per proteggermi. Il cronaca di Hazar è un piccola quantità allo audacia. All’improvviso, Hazar mi guarda e dice: «Tu, affinché sei venuto in questo momento da me? Fatto vuoi dalla mia attività bruciata? Guadagnare un scritto appassionante, produrre compassione? Ragione da coppia ore mi interroghi mediante tutte queste dubbio?» Con aspetto di sfida, attende una sentenza e riconosco durante lei quel inclinazione selvaggio che le ha licenza di durare all’inferno. Rimango con calma, ciononostante lei incalza.
Dunque alzo la inizio, mi avvicino verso lei e le sfioro la davanti insieme un bacio: «No, Hazar, non sono un inviato. Sono un buono giacché accatto di riscoprire in fondo la propria conformità monaca. L’Isis non è una confronto semplice durante te, bensì anche verso me e in il società totalità . Durante di più, io sono un sacerdote e sono rimasto colpito da quanto accaduto mediante Europa verso un mio confratello alcune settimane fa: babbo Jacques, un buon sacerdote vecchio, è situazione sgozzato dall’Isis intanto che la funzione al popolarità di Allah akbar. Lo hanno liquidato bestemmiando il popolarità di Altissimo, perché nel popolarità di Dio non si può uccidere. Caposcuola Jacques è stremato gridando: “Vattene, demonio! Vattene, lucifero!” può darsi quante volte e tu mediante gattabuia, intanto che le frustate che ricevevi, hai gridato: “Vattene, satana”. Lo hai gridato in quale momento ti hanno portato modo da residenza mediante la tua classe, laddove ti hanno strappato dal sentimento tuo consorte, qualora è morta tua suocera: “Vattene, lucifero!” Tu e autore Jacques siete stati visitati e provati da demonio, tuttavia avete vinto, non avete deformato verso lui. La aspetto di quel buon religioso di ottantasei anni mi ha spinto fin qua, sopra questa terra di inferno, se si rischia la cintura a causa di il notorietà di Gesù. Tu non sei cristiana ciononostante sei stata illegalmente perseguitata e poi tu sei che lui, appena genitore Jacques. Il tuo tormento è abile, il maligno ti ha lasciato e oggidì tu hai evento un’opera buona mediante un prete indigente modo me, al ad esempio hai insegnato la prepotenza dei leoni, la amabilità di una mamma e il animo di non piegarti all’Isis. Tu, donna yazida, sei stata retto e hai pagato. Io saprei succedere consono modo te?». (Valentina Alazraki e Luigi Ginami)